Il razzismo tra Storia e presente

Nell’enciclopedia Treccani il razzismo viene definito come una “concezione fondata sul presupposto che esistano razze umane biologicamente e storicamente superiori ad altre. È alla base di una prassi politica volta, con discriminazioni e persecuzioni, a garantire la ‘purezza’ e il predominio della ‘razza superiore’.

Questa teoria nacque nel Medioevo, ma nessuno studio scientifico ha mai dimostrato tale pensiero e in merito sono stati molti gli scienziati a dire invece che non esistono razze che prevalgono su altre ma ce n’è soltanto una: quella umana. La parola razza deriva dal latino “ratio” che significa infatti “classificazione”. Purtroppo il razzismo è molto diffuso ancora oggi in molti Stati del mondo, ma rimane comunque sbagliato giudicare le persone per il colore della pelle, per la religione che praticano o per l’etnia a cui appartengono. Tra le tante forme di discriminazione quella sulle donne è una delle più diffuse, in alcuni Paesi infatti sono considerate inferiori rispetto agli uomini e per questo non possono fare le stesse cose.

Un esempio di razzismo tra i più atroci nella Storia dell’umanità, è stato sicuramente il genocidio di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista e i loro alleati nei confronti degli ebrei d’Europa e lo sterminio di tutte le categorie di persone dai nazisti ritenute “indesiderabili” o “inferiori” per motivi politici o razziali appunto, avvenuto tra il 1933 e 1945 e che prese il nome di Olocausto, nel quale morirono circa 15-17 milioni di persone.

Nella Storia sono stati tanti gli uomini e le donne che hanno lottato e sono stati uccisi per sconfiggere varie forme di razzismo. Siamo stati creati così come siamo e le differenze non devono essere motivo di divisioni ma un arricchimento per la nostra cultura perché ogni persona può insegnarci qualcosa di nuovo. Tra questi uomini ricordiamo sicuramente Martin Luther King: pastore protestante, attivista e politico americano che si è sempre esposto in prima linea affinchè fosse abbattuto nella realtà americana degli anni cinquanta e sessanta ogni sorta di pregiudizio etnico. Organizzò la marcia su Washington il 28 agosto 1963 per il sostegno dei diritti civili degli afroamericani. Famoso fu il suo discorso “I have a dream…”. Il suo sogno era infatti quello di vivere in una società americana libera dai pregiudizi. Per tutto questo è stato incarcerato molte volte. Ricevette il premio Nobel per la pace il 14 ottobre 1964. Fu assassinato il 4 aprile 1968 a Memphis (Tennessee, USA) ma le sue lotte portarono dei risultati importanti nella vita di molte persone.

Un fatto di cronaca recente di razzismo è la storia di Zoumana Karidoula, un ragazzo di 34 anni che è arrivato in Italia su un barcone. Il suo obiettivo era quello di trovare lavorare e vivere una vita migliore. Dopo aver lavorato due anni per lo stesso datore di lavoro senza regolare contratto di assunzione, Zoumana ha richiesto di essere messo in regola, come di suo diritto, e il datore di lavoro lo ha offeso pesantemente con insulti razzisti riguardanti il suo colore della pelle, mandandogli degli audio di minacce di morte. Già in passato aveva ricevuto delle violenze da parte sua per motivi inutili e così è andato a denunciarlo.

Sentire ancora certi episodi di razzismo al giorno d’oggi è inaccettabile. Persone che vengono uccise per il colore della pelle, come la storia dell’afroamericano George Floyd, fermato intorno alle 20:00 del 25 maggio 2020 da quattro agenti di polizia per aver cercato di usare una banconota falsa ed è stato prima immobilizzato a terra da questi ultimi e poi soffocato con la forza per nove minuti, nonostante lui dicesse di non riuscire a respirare. Nacque così il movimento Black lives matter, che ha iniziato a protestare e a chiedere giustizia. Dopo il processo il poliziotto che lo ha soffocato con il ginocchio è stato condannato per l’omicidio.

Un altro fatto di cronaca recente è avvenuto anche nel mondo dello sport. A Praga, durante il match di Europa League Sparta-Glasgow Rangers, il giocatore degli scozzesi Glen Kamara è stato bersagliato da ululati razzisti da parte dei ragazzini chiamati a sostituire gli adulti, “estromessi” dagli spalti per lo stesso motivo.

O quanto successo a Paola Egonu, pallavolista italiana di fama mondiale con genitori nigeriani, il 26 ottobre 2021, durante la conduzione di una puntata delle Iene, occasione da non perdere per parlare di ciò che pensa sulle etichette, i pregiudizi e chi la giudica per il suo colore della pelle, lanciando così un messaggio di libertà e fiducia in se stessi.

Ancora più grave è quello che sta succedendo in Polonia da un paio di mesi. Il parlamento ha infatti approvato una legge che consente alle guardie frontiere di allontanare e respingere i migranti provenienti dal Medio Oriente che vogliono attraversare il confine. Tra le storie che ci sono arrivate ricordiamo quella di un migrante siriano, Youssef Atallah, che il 10 novembre del 2021 nella foresta al confine del territorio polacco temeva di morire perché era stato lasciato al freddo senza cibo e acqua, non riuscendo a respirare attraverso il naso dopo che gli era stato rotto da un soldato bielorusso. Purtroppo la sua è la storia di tanti altri uomini, donne e bambini che ogni giorno vivono nel costante terrore di morire al freddo e al gelo, torturati e senza forze. È sicuramente doveroso e importantissimo ricordare le vittime dell’Olocausto e di tutte le lotte passate, ma è anche doveroso non dimenticare chi nel presente vive quelle stesse condizioni senza che nessuno faccia qualcosa per impedirlo.

Tutti noi dobbiamo capire che allargare la mente, conoscere culture diverse e accogliere l’altro, soprattutto se in difficoltà, ci porterà verso un mondo migliore.