Non solo pallavolo

La pallavolo è nata il 9 febbraio 1895 da William G. Morgan, docente e inventore statunitense. A
partire dal 1890 fu insegnante di educazione fisica presso un college della YMCA di Holyoke, dove
contribuì all'invenzione della pallavolo moderna e alla sua messa a punto.
La pallavolo è un gioco di squadra, dove in campo ci sono sei giocatori per ognuna, dodici in tutto.
Il punto di forza, nella pallavolo non è la capacità individuale, ma la squadra, se questa non
funziona, non ci sarà mai la giusta attitudine di stare in campo, necessaria è quindi la coalizione dei
giocatori, senza la quale non si raggiungeranno buoni risultati..
Ciò che impari, con la pallavolo, è che senza fatica e impegno non si ottiene molto.
Non sono tutti ad amare questa disciplina, c'è chi la vede come un semplice sport in cui "devi
soltanto tirare una palla", dicono, ma non si tratta solo di questo, dietro c'è molto di più, che va
aldilà dell’attività fisica; ci sono emozioni, pianti, gioia, felicità, delusioni, soddisfazioni, quando
sei in campo, non importa ciò che sta succedendo nel momento di una partita o se ci sono le grida
del pubblico, importa solo che tu stai facendo ciò che ami, senti l’adrenalina salire nel corpo e
quando magari alzi il trofeo della vittoria e vedi le tue compagne di squadra contente e la tua
allenatrice venire incontro alla squadra entusiasta, realizzi qualcosa di indescrivibile.
Non sempre si torna a casa con la vittoria, esistono anche sconfitte, lacrime che possono scendere a
causa di quella partita persa, ma poi ci si rende conto che, anche quello fa parte del gioco, capita a
tutti di sbagliare, bisogna imparare dagli errori e lasciarsi alle spalle le delusioni, dimostrando che
comunque vada, bisogna sempre migliorarsi e dare il massimo.
Ogni sacrificio o sforzo per migliorare durante gli allenamenti sarà comunque e sempre
ricompensato.
Ci sono momenti in cui pensi di mollare, la causa, a volte sono persone che cercano di ostacolarti,
provi rabbia, perché pensi di non sapere giocare bene o forse per mille altri motivi, ma è proprio in
quei momenti che viene messa a dura prova la tua passione e la tua determinazione di continuare
nonostante tutto.
Io credo che non bisogna paragonarsi a nessuno, perché ogni persona è unica, fatta in modo diverso
e capace di manifestare il proprio talento con una espressione propria.
In campo puoi sentirti te stesso. Ogni partita, in fondo è un’opportunità che hai di esprimere ciò che
veramente conta, ciò che sei e ciò che ami fare, crescere come individuo insieme agli altri.

Sofia Maniscalco IIIBC