Molto spesso si sente dire dai grandi “i bambini non sanno più come annoiarsi e stare composti”, ma è veramente giusto che lo facciano?
Sappiamo infatti come l’infanzia sia un momento essenziale della crescita in quanto è qui che il bambino inizia a scoprire il mondo e il suo corpo tramite i cinque sensi. Perciò è ovvio che voglia scoprire sempre di più, toccare, vedere, sentire tutto l’ambiente circostante e tutto questo lo fa tramite il gioco. Esso è fondamentale per lo sviluppo emotivo e cognitivo perché stimola l’immaginazione, la fantasia e l’individualità. Ma come deve giocare un bambino?
Una “piaga” moderna potrebbe essere il telefono, un nuovo mezzo di intrattenimento che sta influenzando sia i piccoli che i grandi ma che danneggia tantissimo il comportamento dei bambini. Ultimamente si vedono con frequenza bambini “zombie”, totalmente persi nell’utilizzo di tablet e telefoni, i quali addirittura si infastidiscono se vengono interrotti o interpellati durante la visione di video su YouTube o di giochi. Essi nuocciono sia alla vista del bambino ma anche alle attività sociali di questo, in quanto svilupperà una tendenza all’isolamento, e probabilmente deficit dell’attenzione. Per non parlare della vastità di contenuti presenti nel mondo di internet, spesso dannosi e non adatti alla visione di bimbi di giovane età, che tuttavia possono essere facilmente reperibili. Non di rado possono andare incontro a cyberbullismo, violenza e a pubblicazione di informazioni private.
Questo atteggiamento nasce però anche dalla negligenza dei genitori che spesso e volentieri sono i primi a dare questi dispositivi elettronici ai propri figli in modo da “togliersi un peso e avere più serenità” invece che giocare in prima persona con loro. È stato dimostrato da studi psicologici che il bambino cresce meglio se accompagnato nel gioco dai genitori, sia nel campo del rapporto interpersonale ma soprattutto in quello cognitivo. Molti genitori se ne lavano le mani per mancanza di tempo o di pazienza senza tenere in considerazione la crescita del figlio e le conseguenze che ci possono essere a lungo termine nella psicologia dell’individuo. Sarebbe consigliabile ritagliare almeno un’oretta al giorno da dedicare al divertimento col proprio figlio affinché abbiano la possibilità di vivere momenti di svago e di sviluppare la creatività. Quest’ultima viene incrementata dalle interazioni con l’ambiente e perciò è importante farlo scoprire al bambino, sia guidati ma anche in autonomia, così che potrà dare libero spazio alla sua interiorità, potenziando la fiducia in sé stessi, l’indipendenza sociale e approfondendo i propri interessi. Per sviluppare dunque la creatività basta molto poco: fogli di carta, matite e pastelli, pasta modellabile, spugne, scatole di cartone. La mente dei piccoli può essere più grande di quanto si pensi e da questi pochi materiali potrebbero partorire grandi “invenzioni”. Altri giocattoli molto utili potrebbero essere i Lego con i quali i bambini possono sia seguire le istruzioni che sbizzarrirsi in costruzioni insolite. Da non sottovalutare poi la natura: foglie, erba, fango, rametti, sono tutti elementi facili da trovare e da lavorare, che donano ai bimbi, attraverso il tatto, sensazioni che per la loro età risultano immense.
Anche nel caso del gioco autonomo vediamo come il ruolo dei genitori sia chiave. Quante volte vediamo genitori correre dietro al figlio per la paura che si faccia male o che si ammali? Questi gesti spesso portano inconsciamente nei bambini nuove paure e scoraggiano l’esplorazione. Lasciamo i bambini liberi di correre, sudare, arrampicare, giocare col fango, saltare, cadere e sperimentare da soli ciò che è il mondo.
Sofia Giardina IV BC