Ci capita spesso durante le giornate quotidiane, di sentire la solita pubblicità “Red Bull ti mette le ali” dell’omonima bevanda. Ma se sei un aspirante pilota di F1 che fa parte del team Red Bull, stai sicuro che le ali te le toglie. Pertanto, oggi cercheremo di scoprire cos’è la maledizione del secondo sedile della Red Bull.
Cominciamo specificando che non si tratta di una maledizione vera e propria, come credo sia ovvio. Si tratta di un metodo troppo rigido nella gestione del team Red Bull che ha portato al successo ma anche alla rovina diversi piloti di F1.
Infatti, sin dal debutto, la Red Bull F1 ha sempre adottato una linea dura ai suoi piloti, e solo i veri fenomeni possono sperare di resistere all’interno del team. Chi lo fa potrà ottenere il supporto di tutto il team, ottenendo un’auto vincente perfettamente adatta alle proprie caratteristiche di guida. Vediamo una lista di candidati in uno dei team più forti del momento.
N°1=Antonio Felix Da Costa, pilota attuale Formula E. Bisogna tornare indietro al 2012, anno in cui correva in GP3. Dopo essere stato notato dal gestore del vivaio Red Bull, Helmut Marko, gli venne proposta una stagione in Formula Renault 3500(al pari della GP2) nel loro junior team. Antonio accettò la proposta e debuttò a campionato iniziato, ma nonostante ciò sfiorò il titolo vincendo 4 gare su 5. Tutti lo credevano nuovo pilota in Toro Rosso (il secondo team della Red Bull) ma all’improvviso Marko cambiò idea, preferendogli un certo Daniil Kvyat. Se non vinci, non avrai mai la Red Bull.
N°2=A questo punto, proprio Daniil Kvyat si ritrova tra le mani il sedile in Toro Rosso. E nella prima stagione fece un figurone: nel 2015 fu promosso in Red Bull, andando a podio in Ungheria.. Nel 2016 inizia la stagione bene. Va anche a podio in una occasione e si prospetta una stagione migliore. Ma ad un certo punto arrivò la chiamata di Marko che lo declassò in Toro Rosso. Così, con una singola telefonata, la carriera di Daniil fu distrutta e da lì seguiranno anni bui.
N°3=In realtà, ci fu un motivo per cui Kvyat fu declassato. Poiché Marko si interessò ad un giovane pilota del vivaio dal nome di Max Verstappen. Costui aveva convinto a inizio 2016 in Toro Rosso. Ma la gara di debutto in Red Bull fu un qualcosa di memorabile. Verstappen vinse la sua prima gara in F1 al suo debutto in Red Bull, appena maggiorenne, e ora è un vero e proprio mattatore di campionati. Ma le storie a lieto fine in Red Bull non ci interessano, quindi…
N°4=Nel primo periodo in Red Bull di Verstappen, quest’ultimo ha avuto un ostico compagno di squadra, si tratta di Daniel Ricciardo, un pilota australiano il quale debuttò in F1 nel 2011 in HRT, l’anno dopo va in Toro Rosso. In due anni raccoglie 30 punti con una macchina non molto competitiva. Nel 2014 viene ingaggiato in Red Bull e vince 3 gare. Dopo un 2015 difficile, nel 2016 si ripresenta di nuovo tra i primi realizzando la sua miglior stagione. Dal 2017, però, le cose cambiano, poiché Max Verstappen gli sta rubando la scena, a tal punto che la Red Bull amerà quest’ultimo nel 2018, trascurando Ricciardo, il quale, decide di lasciare la Red Bull di sua iniziativa. Scelta saggia ma che non porterà risultati.
N°5=Il sostituto di Ricciardo nel 2019 fu il francese Pierre Gasly, che debuttò nel 2017 nel team Toro Rosso, e che convinse molto nel 2018. Al termine della stagione, fu quindi ingaggiato in Red Bull. Tuttavia, Gasly sarà costantemente indietro e sarà molto spesso causa di incidenti. La sua parentesi in Red Bull è cortissima. Neanche il tempo di finire la stagione che viene immediatamente declassato in Toro Rosso. Nonostante ciò ,con la Toro Rosso, Gasly conquistò il suo primo podio e l’anno dopo, sempre in AlphaTauri(Toro Rosso) al gran premio di Monza vinse la sua unica gara. Anche dopo la Red Bull c’è vita.
N°6=Sarà il Russo-Thailandese Alexander Albon a prendere il posto di Gasly, e disputerà una stagione e mezza andando bene all’inizio. Ma si tratta solo di qualche gara, poi anche lui farà fatica. Conquisterà solo due podi fortunati nella stagione 2020 per diventare terzo pilota nel 2021 e tornare l’anno dopo in Williams, diventandone una bandiera.
Il secondo pilota attuale in Red Bull è il messicano Sergio Perez, pilota che nel 2021 ha fatto bene vincendo la prima gara con questo team, ma dal 2022 ha cominciato ad avere problemi con la vettura e con il team. Nel 2023 il problema si è fatto notare di più dato che Perez, nonostante una super macchina, fa fatica a tenere il ritmo di auto più scarse. Ora Red Bull si è fortemente stancata di lui. Secondo voi quale sarà il suo futuro? Resterà oppure se ne andrà?
Antonio Provenzano II B Scientifico