La piaga dello stupro sulle donne ai giorni nostri

È innegabile che la violenza riguardi purtroppo ogni parte del mondo, ed è ancor più vero che una grande parte di questa violenza sia costituita dallo stupro, ogni giorno infatti ai telegiornali è tutt’altro che raro sentir parlare di casi di stupro e spessissimo le vittime sono donne e ragazze adolescenti.

Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3.

Dati Istat dimostrano che  il 21% circa delle donne ha subito durante la propria vita una violenza sessuale. Queste atti di violenza vengono per la maggior parte commessi dai loro partner o ex partner, per motivi futili come la gelosia, o da completi sconosciuti che per puro divertimento, trattando il corpo e la dignità della donna come un “oggettino” con cui poter “giocare. Altre indagini rivelano come, oltre a subire un vero e proprio stupro, le donne sono vittime anche di innumerevoli molestie fisiche, come l’essere toccate, abbracciate o baciate contro la propria volontà. I casi di molestie sono tristemente in numero uguale a quello degli stupri.

Lo stupro, come d’altronde qualsiasi tipo di violenza, non può che avere gravi conseguenza su chi né è vittima. La donna che subisce uno stupro presenta gravi ripercussioni sia sulla sua salute fisica che mentale, non è infatti più in grado di gestire una famiglia, di lavorare o dedicarsi a se stessa. Ma, come dichiara anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, gli effetti della violenza di genere mettono a rischio il benessere di un’intera comunità. Spesso infatti altre vittime costrette a pagarne le conseguenze sono gli stessi figli, i quali assistendo alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono essere danneggiati psicologicamente e soffrire dunque di disturbi emotivi e del comportamento.

Il 25 novembre si celebra nel mondo la Giornata internazionale contro la violenza sulle le donne, una ricorrenza istituita dall’ Assemblea generale delle Nazioni Unite, che invita i governi e le organizzazioni internazionali a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani.

In proposito, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Voglio un’Europa che sia al fianco delle donne e che dia loro protezione e sostegno. Voglio una società che impedisca, condanni e persegua penalmente gli atti di violenza contro le donne ogniqualvolta essi vengono perpetrati. È giunto il momento della giustizia e della parità.”

Al fine di raggiungere l’obbiettivo di eliminare le violenze sessuali, se un lato dobbiamo potenziare la rete di protezione, per sostenere le donne vittime di violenza, dall’altro bisogna agire sulla prevenzione, andando alla radice dei comportamenti violenti, a partire dal contesto educativo e cercare dunque di sensibilizzare i ragazzi nelle scuole già da piccoli, coinvolgendo gli stessi adolescenti in un impegno che li veda protagonisti.

Non è possibile che al giorno d’ oggi accadano episodi del genere, è inconcepibile. È inconcepibile che nonostante gli anni passino le donne non siano ancora rispettate e protette come dovrebbero. Le donne chiedono solo un mondo in cui non si sentano sbagliate, in cui possano sentirsi libere di vestirsi come vogliono senza pensare ai pregiudizi, di camminare da sole per strada senza timore o con gli occhi puntati a terra per non sentirsi osservate. Non sono le donne ad essere sbagliate, ma i commenti, parere non richiesti o azioni di “uomini” ad esserlo.

Pertanto dobbiamo ricordare che le donne non devono essere rispettate soltanto l’8 marzo col dono di una mimosa, ma ogni giorno !

Mariakyara Novella IIIAC