Coronavirus, mai perdere la speranza

Qui è tutto fermo, si sente già l’arrivo dell’estate. L’atmosfera è quasi mite, i prati diventano sempre più verdi. Nelle strade, nessuna traccia dell’uomo, del traffico, dell’inquinamento. L’aria sembra quasi saporita, il cielo si rasserena e le ore passano lentamente, ma c’è quella sensazione di paura che alberga in ognuno di noi. C’è chi teme di trascorrere l’estate a casa, chi teme per i nonni, per gli amici, per il futuro. Vogliamo fare qualcosa, vogliamo essere utili, ma siamo qui, e qui è tutto fermo, bloccati in una stanza in cui la solitudine, la noia ci consumano. L’ansia di essere assaliti da qualcosa di invisibile, l’angoscia di doversi difendere per noi e per non contagiare i nostri cari. Ecco, tutto questo domina le nostre giornate, i nostri pensieri, e ci sfinisce. Molto spesso non ci rendiamo conto che vediamo soltanto gli aspetti negativi di una situazione. Certamente è necessaria la consapevolezza di tutto ciò, ma per stare bene con noi stessi, dobbiamo anche rivolgere lo sguardo ai lati positivi e dobbiamo porgerci una domanda: “Come posso trarre qualcosa di buono da un periodo turbolento?”. Di certo non ci manca l’immaginazione! Possiamo fare molte cose utili a noi e agli altri. Innanzitutto possiamo riavvicinarsi ai nostri familiari, stringere un legame più forte, sanare i rapporti con gli amici, trascorrere del tempo per meditare sulle cose belle che il virus non potrà mai toglierci, inoltre possiamo dedicarci al ballo, al canto, all’arte, allo sport. Non possiamo e non dobbiamo dare al coronavirus la possibilità di toglierci la speranza, che è ciò che ci tiene uniti adesso. La speranza in una luce partorita dalla volontà di tutti noi: giovani, adulti e anziani. Essa sarà in grado di risanare le nostre vite, ma solo se restiamo tutti uniti. Qui sotto troverete una mia poesia che mi auguro vi faccia riflettere.
Nuova Luce
Chiusi nell’infinito di un cielo scuro, strade prive di chiasso e vestite di un nero accecante. Attorniati da un recinto di spine, costretti a vagare svegli ad occhi chiusi. Privati del saluto di una madre disperata, che si addormenta visitando il ricordo delle sue piccole anime lontane. Che giacciono in culle di roccia attendendo una luce, che li guidi in questa buia selva. Ma arriva sempre, la speranza di un cielo che presto si colmerà di stelle, partorite dalla volontà, che elargiranno rinascita e nuova luce.