Fin dalla sua nascita, l’uomo ha instaurato un rapporto stretto con la natura, una connessione che nel corso del tempo ha subito un’evoluzione negativa a causa dei cambiamenti nella mentalità umana.
La visione dell’uomo sulla natura oscilla tra la percezione di fonte di pace e di pericolo. Attraente e al contempo spaventosa, la natura ha ispirato iniziative che, pur generando profitti, hanno contribuito al degrado ambientale. Nonostante l’attuale impegno di alcuni individui per migliorare la situazione, non tutti operano positivamente per il bene comune.
Un esempio globale di queste problematiche è l’inquinamento, che coinvolge non solo il suolo, ma anche il mare, l’aria e l’acqua. Emissioni di gas, perdite di petrolio e rifiuti non smaltiti alimentano processi dannosi per la Terra, come il “global warming” e il buco nell’ozono.
Il “global warming” è il risultato del cambiamento climatico, caratterizzato da ondate di calore che provocano lo scioglimento dei ghiacciai e incendi boschivi sempre più frequenti. La presenza di gas serra nell’aria è la principale causa, affrontata in parte dall’accordo di Parigi.
L’aerosol, un nuovo alleato nel contenere gli effetti del riscaldamento globale, blocca i raggi del sole con le sue componenti. Parlando del buco nell’ozono, uno strato vitale per la vita umana, si sottolinea che i gas clorofluorocarburi lo danneggiano, causando danni alla salute umana come cecità, alterazioni del sistema immunitario e tumori alla pelle.
Nel 1989, l’Unione europea e gli Stati Uniti decisero di ridurre entro il 2000 l’uso di composti chimici contenenti cloro, sostituendoli con gli idroclorofluorocarburi. Questa decisione, adottata da altri 90 paesi, portò a una significativa diminuzione delle emissioni di CFC nel 2007.
Nonostante i miglioramenti, le problematiche nel rapporto tra uomo e natura persistono, richiedendo l’impegno di tutti per essere superate. Azioni quotidiane, come possedere un solo veicolo elettrico per famiglia, evitare lo spreco di energia elettrica, praticare la raccolta differenziata, non sprecare acqua e contribuire politicamente agli obiettivi ambientali, possono fare la differenza.
E voi, che ne pensate? Adotterete questi comportamenti per contribuire a un ambiente più sano e sostenibile?
Matilda Napoli, 3BC
