La reliquia del Giudice Rosario Livatino

In questi giorni sarà esposta la reliquia del Beato Rosario Angelo Livatino.
Ma vediamo di capire chi è. Noi studenti del
Liceo classico “Ugo Foscolo” abbiamo l’onore di frequentare la stessa scuola in cui Livatino si è
formato. Dopo la laurea in giurisprudenza entrò in
magistratura nel 1978 e, a seguito di numerosi indagini e processi nei confronti della mafia, fu
ucciso il 21 settembre del 1990 in un agguato di tipo mafioso da persone appartenenti alla Stidda
(organizzazione criminale in contrasto con Cosa nostra).
Quella mattina Rosario Livatino si stava recando in Tribunale a Caltanissetta con la sua Ford
Fiesta di colore amaranto senza scorta quando, raggiunto da un commando di criminali, venne
ucciso.
In tale circostanza si recarono sul luogo del delitto diversi magistrati (tra cui Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino).
A distanza di tanti anni da quell’efferato omicidio, la comunità canicattinese lo ha sempre
ricordato al punto che nel 1993 il Vescovo di Agrigento incaricò la professoressa del giudice, Ida
Abate, di raccogliere testimonianze finalizzate alla beatificazione di Rosario Livatino.
La cerimonia di beatificazione è avvenuta il 9 maggio del 2021.
In questi giorni nella chiesa Madre di Canicattì è giunta la reliquia del Beato Rosario Angelo
Livatino, ovvero la camicia intrisa di sangue che il coraggioso giudice indossava il giorno in cui
perse la vita.
Essa è diventata un simbolo tangibile della lotta contro la mafia e un monito contro l’ingiustizia,
motivo per cui la camicia è stata portata presso le caserme dei Carabinieri, della Guardia di
Finanza e della Polizia di Stato, i quali con il loro lavoro esprimono valori fondamentali come la
giustizia, il coraggio e la dedizione al bene comune.
Tutti noi abbiamo il compito di mantenere vivo il ricordo del beato Rosario Angelo Livatino,
emblema dell’impegno civico e della lotta contro la criminalità organizzata.

Nelide Scibetta – III^ B Classico