L’ARTE: il disegno come PRATICA DI RIFUGIO E LIBERAZIONE

Tutti, nel corso della nostra quotidianità viviamo momenti difficili, e ogni individuo cerca instintivamente

consolazione e rifugio in qualcosa che possa alleggerire il peso del problema riscontrato, e in qualche

modo risanarlo dal dolore, più o meno intenso. Ogni individuo trova sfogo e calma in pratiche come: la

meditazione, la lettura, o addirittura il semplice sonno. Ma esiste un’attività in particolare che è diversa

dalle altre, più individuale e a tratti anche più spontanea: l’arte. Essa infatti può essere un ottimo

strumento di evasione per staccare un pò la spina e una buona occasione per sviluppare la propria

creatività, senza per forza applicare tecniche particolari per chissà quale opera d’arte, no, l’attività artistica

è qualcosa di molto più semplice come concetto. Questo perchè il disegno è per tutti coloro che lo

vogliono, non è per forza necessario essere artisti nati, nessuno nasce imparato, anzi si impara proprio

facendo pratica, soprattutto in questo caso.

Ma perchè proprio il disegno? Con questa lecita domanda la questione si fa più individuale di quanto

possa sembrare. L’arte del ”disegnare” permette a chiunque di rappresentare ciò che si vuole, ciò che passa

per la testa in quel momento, perchè si parte prima dall’immaginazione creando un’idea facendo una

rappresentazione mentale del soggetto desiderato. Ora, esistono chiaramente varie tecniche a seconda

della strumentalizzazione che si ha a disposizione: dalla semplice carta e penna, a disegni di tipo tecnico e

geometrico, o il più recente metodo ovvero quello del disegno digitale, che sta prendendo il posto di

quello analogico, ma questo è un altro paio di maniche. Qualunque metodo artistico si decida di utilizzare,

il succo è sempre lo stesso: il disegno può garantire rifugio e liberazione, in un modo molto semplice,

perchè questa pratica si può attuare in qualunque luogo l’individuo provi sensazioni di benessere e

sicurezza, che magari per qualcuno può riguardare posti come: un giardino, una panchina in un parco,

oppure per altri la propria stanza seduti con davanti una scrivania come è più comune fare. Ed è questo il

motivo principale per cui una pratica del genere può fornire una sensazione di rifugio, ma non solo. Tant’è

che disegnare può rivelarsi uno dei migliori antistress che si possano desiderare, perchè nel momento in

cui si ha difronte carta e matita ad esempio, la mente comicia a spaziare e la mano comicia a segnare

gradualmente il foglio ”liberando” e ”drenando” i pensieri in cui risiedeva la rappresentazione mentale di

quello che si sta per disegnare.

Il punto è che non riguarda solo una ”liberazione” da un punto di vista artistico, ma soprattutto psicologico

perchè i nostri pensieri, i nostri dubbi, le nostre paure, i nostri problemi, trovano un ostacolo attraverso il

disegno, poichè esso porta l’individuo a liberare ciò che risiede dentro di lui. Inoltre, disegnando si può

anche pensare a qualcos’altro o addirittura parlare mentre lo si fa, per cui è ulteriormente vero che non

servono doti particolari per rappresentare qualcosa su un foglio. A dimostrazione di ciò infatti, anche i

bambini disegnano con la propria immaginazione e non si parla per forza di artisti con chissà quali doti.

Al di là dell’esito di quello che è stato rappresentato, se è proporzionato o meno, se è bello, se è brutto,

non importa, perchè nell’atto in sè risiede la capacità di liberarsi di un peso, ma più che altro si può anche

trovare ”sfogo” anche disegnando qualcosa che rappresenti il nostro stato d’animo in quel momento, non

perchè disegnare risolva tutta i problemi, non garantisce questo, ma il disegno in quanto tale può

affievolire il pensiero di quella situazione negativa. Quest’ultimo punto genera uno spunto di riflessione

non indifferente, giacchè qualunque individuo prova dei sentimenti e proprio per questo può trovare nella

pratica artistica un riscontro positivo nell’alleviare quella determinata situazione che inizialmente può

sembrare anche drastica, e che a causa di molte vicissitudini tendiamo a ingigantire più del dovuto a volte.

Per cui disegnare può essere utile anche per alleviare un dolore interiore, ma non è una pratica a cui si

ricorre solo quando sembra che stia per crollarci il mondo addosso, assolutamente no. Anzi, può rivelarsi

una pratica da attuare anche quando si è tranquilli e si cerca semplicemente più pace per staccare dalla

solita e stancante routine quotidiana, perchè può anche fornire molta concentrazione, poichè quando si ha

intenzione di rappresentare qualcosa, è facile iniziare a riflettere in cerca di serenità. Ad esempio la

rappresentazione di un paesaggio, anche semplice, e immaginare di essere lì per trovare una sorta di pace

dei sensi può essere un ottimo modo per trovare rifugio, ma ovviamente questo è relativo e più

individuale.

Ma davvero chiunque può disegnare? Ognuno di noi può, se vuole, trovare in questo esercizio uno scopo

di allentamento delle negatività interiori e quotidiane, non per fuggire codardatamente dai problemi

evitando di affrontarli, ma è giusto vedere questa abilità anche come esperienza di fortificazione

 

personale, perchè nessuno è perfetto, nessuno nasce imparato, ma soprattutto perchè ognuno ha bisogno di

momenti di interruzione per riattivarsi, e il disegno può quindi essere uno dei tanti dossier per mezzo del

quale si può essere un pò più se stessi.

Carmelo Giuliana IV B Classico