PREMIO SAKHAROV 2021 AD ALEXEI NAVALNY, “LA RUSSIA ENTRERA’ NELL’UE?”

Al Parlamento europeo di Strasburgo è avvenuta la cerimonia di premiazione del “Premio Sakharov” 2021, assegnato ad Alexei Navalny, noto oppositore del presidente russo Vladimir Putin, durante la plenaria di Strasburgo. A causa dell’attuale detenzione di Navalny, a ritirare il premio, simbolo del riconoscimento per la libertà di pensiero, è stata proprio la figlia Daria Navalnaya, studentessa ventenne all’Università di Stanford, assolutamente onorata e speranzosa. Nel suo discorso in Aula Daria ha infatti espresso chiaramente i suoi ideali e i suoi principi, fieramente ereditati dal padre Alexei,

<<Quando ho scritto a mio padre e ho chiesto: ”Cosa vuoi che dica esattamente nel discorso dal tuo punto di vista?” la risposta del padre fu proprio:” Dì che nessuno può osare equiparare la Russia al regime di Putin. La Russia fa parte dell’Europa e lottiamo per diventarne parte. Ma vogliamo anche che l’Europa si impegni per se stessa, per quelle idee sorprendenti, che sono al suo centro. Ci impegniamo per un’Europa delle idee, la celebrazione dei diritti umani, la democrazia e l’integrità”>>

“E’ stato minacciato, torturato, avvelenato, arrestato, imprigionato ma non sono riusciti a farlo tacere…” questa sembrerebbe essere la motivazione del premio secondo David Sassoli, presidente del Parlamento europeo.

Nell’agosto 2020, Navalny è stato avvelenato e ha trascorso diversi mesi nella città di Berlino, all’Ospedale de la Charitè tentando di riprendersi. Al suo ritorno a Mosca nel gennaio 2021 è stato arrestato per aver violato i termini della libertà condizionale conferitagli in seguito a un’altra condanna ricevuta nell’ambito del processo Yves Rocher del 2014 in cui era accusato di appropriazione indebita. Attualmente si trova in una colonia penale di massima sicurezza. Aveva inoltre provato a candidarsi per le elezioni presidenziali del 2018 (ovviamente vinte da Putin), ma gli fu impedito per motivi burocratici ( nessun candidato poteva avere precedenti condanne).

“Vincere il Premio Sakharov non è solo un grande onore, ma anche una grande responsabilità” afferma Alexei.

Il “Premio Sakharov”, è stato istituito nel 1988 dal Parlamento Europeo, dedicato ad Andrei Sakharov, fisico nucleare sovietico e inventore della bomba a idrogeno, dissidente e attivista dei diritti civili, le libertà civili e le riforme nel suo paese, l’URSS. In seguito al suo esilio questo premio per Sakharov rappresentò il simbolo della sua libertà di pensiero.

Daria ha più volte sottolineato l’importanza del rilascio immediato e incondizionato del padre,  come di  tanti altri prigionieri politici, che, non avendo la stessa notorietà di Alexei, sono spesso costretti a scontare pene riconducibili prettamente a ragioni e scopi politici personali. Durante un’intervista è stato chiesto a Daria di descrivere come ha passato la sua infanzia da figlia di un politico dell’opposizione odiato dai leader russi a Mosca, Navalnaya risponde:” Sono nata in una famiglia normale, quando avevo 10 anni, papà è stato preso in custodia per la prima volta ed è stata una novità. Ma ho parlato con la mia famiglia e ho imparato che anche se alla polizia non piacciamo, papà sta facendo la cosa giusta. Ne sono sempre stata orgogliosa, anche con i timori per la sua vita e la nostra. Vuole il meglio per il suo Paese e vuole che io e mio fratello minore abbiamo un buon futuro in questo.”  

Nonostante dunque la sua posizione piuttosto sfavorevole, Daria non hai mai smesso di credere nelle idee del padre e continua a combattere anche per Alexei affinché la Russia possa entrare a far parte dell’Unione Europea portando avanti un progetto che possa cambiare i principi sui quali si fonda questo paese.