Siamo adolescenti e stiamo imparando ad amare

Un detto dice: “L’amore non ha età”, e mai frase fu più appropriata per sostenere la tesi secondo cui non bisogna aver raggiunto la maggiore età per innamorarsi, ad ogni età si può vivere un piccolo, grande amore.

Da sempre il rapporto tra adolescenti, non solo tra coetanei, ma anche con gli adulti si configura come problematico, ricco di contrasti all’apparenza non sanabili, divergenze di vedute e incomprensioni.

Nell’adolescenza, i litigi e la scarsa voglia di dialogare sono causati dall’incapacità degli adulti di instaurare un dialogo quotidiano dei genitori con i figli, molti genitori invece di ascoltare le problematiche dei loro figli forniscono immediatamente sentenze o peggio ancora giudizi.

In queste situazioni gli adolescenti cercano spesso un rapporto tra coetanei per superare le loro problematiche e da qui nascono i primi rapporti di amicizia che poi sfociano in relazioni amorose.

Spesso le relazioni nascono infatti, da un’amicizia, l’amico poi si trasforma pian piano in una persona per cui provi qualcosa di speciale, hai delle sensazioni veramente inspiegabili: ti sembra che il tempo effettivamente scorra in un modo diverso.

Nella relazione amorosa noi ragazzi cerchiamo nell’altro un duplicato di noi stessi, la risposta a quello che ci manca per sentirci completi, un compagno di giochi,per tornare insieme bambini, e un complice.

Noi adolescenti viviamo l’amore in modo totalizzante, intenso, passionale spesso convinti che non ci sia niente di più importante e che la storia durerà per sempre.

Tipico dell’adolescenza è l’idealizzazione, a volte totale, della persona amata che spesso si accompagna ad un distacco dalla famiglia. Quando questo accade, significa che per noi al mondo esiste solo “l’altro/a”, e l’altro diventa il catalizzatore umorale dei nostri stati d’animo.

Molti giovani desiderano ardemente avere un fidanzato o una fidanzata, però è importante non farsi travolgere dalla disperazione e dalla fretta se si vuole arrivare al lieto fine, la nostra vita amorosa è solo all’inizio.

E’ meglio aspettare che qualcuno ci ami per quello che siamo e non arrendersi all’amore non corrisposto, “amiamo ma non ci ama”, per la paura della solitudine, perché il prezzo da pagare sarebbe davvero troppo alto.

Inoltre, proprio perché l’amore adolescenziale, è un’assoluta novità e la si vive con grande entusiasmo e al tempo stesso con grande paura. Questo entusiasmo può diventare anche drammatico, se vissuto male: la storia di Romeo e Giulietta ne è un chiaro esempio.

E poi, c’è tutto l’universo interiore, la nostra identità in gioco. Subentra il timore di non piacere, di essere rifiutati. Il senso di sconfitta che si può provare per il rifiuto subito, è una sofferenza dolorosissima, che non passa subito e fa parte, invece, di un percorso più ampio che porta alla coscienza di sé, per poi essere in grado di donare davvero sé stessi. Insomma, con i sentimenti non dobbiamo scherzare, anche se è difficile in amore essere corretti.

Tra gli adolescenti l’amore può essere un sentimento devastante, poiché, come detto prima, c’è l’inesperienza che acuisce tutto. Quando si insegue qualcuno, poi, si rischia di non vivere più ma di sentirsi praticamente intrappolati: ed è frequente che capiti quando si è giovani o quando è molto che non ci si innamora.

Alcuni autori italiani hanno descritto l’amore come una trappola vera e propria, come ad esempio Ariosto, un vero maestro della filosofia amorosa; sono due ottave dell’Orlando furioso (canto XXIV, ottave I-II ) in cui si parla proprio della follia d’amore di Orlando per Angelica.

“E quale è di pazzia segno più espresso, | che, per altri voler, perder sé stesso? |Vari gli effetti son, ma la pazzia è tutt’una però, che li fa uscire. | Gli è come una gran selva, ove la via conviene a forza, a chi va, fallire:  chi su, chi giù, chi qua, chi là travia.  Per concludere in somma, io vi vo’ dire: a chi in amor s’invecchia, oltr’ ogni pena, si convengono i ceppi e la catena.”

Sembrano cose lontane, ma non lo sono, a molti sarà capitato di soffrire di gelosia per una persona amata e non poter fare nulla per attrarla a sé, sentendola irrimediabilmente lontana, non per forza lontana fisicamente; basta che questa persona non ami, che si faccia attendere, che fugga ed ecco che chi attende comincia a soffrire di questa mancanza. Proprio come Orlando che insegue Angelica ma gira sempre in tondo, tornando sempre al punto di partenza finché non perde completamente il senno.

In conclusione un amore che finisce è sempre un grande dolore, specialmente quando accade ad un adolescente.  Alla nostra età non si sa ancora come affrontare quel dolore, non si immagina neanche di poter tornare a sorridere, siamo adolescenti e stiamo imparando ad amare, ma “le istruzioni per l’uso” bisogna scriversele da soli!

 

Nicole Difazio, IBS