Una regina dalle mille sfumature

Elizabeth Alexandra Mary, regina più longeva della storia, nasce il 21 aprile del 1926 a Londra. La sua è un’infanzia assai stimolante e contrassegnata dall’approfondimento degli interessi più svariati: letteratura, teatro, arte e musica. Inoltre, impara ad andare a cavallo fino a diventare un’eccellente cavallerizza. All’età di soli diciotto anni diviene Consigliere di Stato, che in Inghilterra è una figura di rilievo, essendo una figura che affianca il re nelle decisioni importanti. Sempre negli anni della giovinezza, durante la seconda guerra mondiale, si spende in prima linea facendo pratica come soldato nell’esercito britannico (con il ruolo di secondo tenente).

Elisabetta, per i primi 10 anni della sua vita, non era destinata a diventare la Regina. La principessa, da giovanissima, era un reale relativamente minore tanto è vero che il suo status era simile alle principesse Beatrice ed Eugenia di York.

Nonostante ciò, Elisabetta salì al trono a soli 25 anni il 6 febbraio 1952, venendo incoronata il 2 giugno 1953 nell’abbazia di Westminster. Fu la prima monarca a trovarsi lontana durante la sua successione al trono, infatti si trovava in Kenya, nel momento in cui venne informata della morte del padre. Elisabetta II regnava nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, ma era anche il capo di stato di 15 regni, tra cui: Canada, Australia, Nuova Zelanda, e un gruppo di 53 paesi del Commonwealth e della Chiesa d’Inghilterra. Nel 1947 sposò il principe Filippo Mountbatten con cui ebbe quattro figli: Carlo, principe del Galles ed erede al trono; la Principessa Anna; Andrea, Duca di York; ed Edoardo, Conte di Wessex.

Molto spesso in famiglia era chiamata con il nome di “Lilibeth”, un soprannome che lei stessa si era data. All’interno della famiglia reale aveva un rapporto assai speciale con la sorella Margaret con cui condivideva la passione per i cavalli e per i cani. La regina, fin da bambina, amava i “dorgi”. Si dice infatti, che avrebbe avuto oltre 30 dorgi durante la sua vita.

Un’altra delle passioni di Elisabetta II era viaggiare. Infatti, è stata una dei sovrani che ha viaggiato di più, con circa 305 visite ufficiali in 130 Paesi diversi. Durante questi viaggi, è venuta due volte in Sicilia, la prima nel 1980 in cui insieme al marito Filippo, fece varie tappe, iniziando dal Duomo di Monreale, seguita dalla Cappella Palatina, il Palazzo dei Normanni e infine al palazzo Valguarnera Gangi. Lei ritornò nuovamente in Sicilia il 28 maggio del 1992, cinque giorni dopo la strage di Capaci, appena dopo il suo atterraggio a Palermo lei stessa chiese di essere portata lungo l’autostrada per disporre un mazzo di fiori e per rendere omaggio alle vittime dell’attentato.

Relative alla nostra “queen” ci sono tante altre curiosità: una di queste è il fatto che tanti sono i film e le serie ispirate a lei, tra queste la più bella è “The crown” che con le sue 5 stagioni, narra tutto ciò che è avvenuto durante la vita della regina. In più, Elisabetta II è ricordata soprattutto per i suoi tantissimi outfit a tinta unita composti da cappottino, cappello e borsetta tutti abbinati. Lo sapevate che ogni colore degli abiti veniva scelto con cura della stessa regina? Questo perché, ogni colore indicava uno stato d’animo, infatti, se i colori erano accesi e vivaci vuol dire che l’umore della sovrana era tranquillo. Non a caso, durante la separazione dei conti di Sussex alla vita di corte, lei indossò un abito beige, colore più odiato dalla regina. I vestiti di colore nero invece sono riservati solo a eventi di lutto.

Purtroppo, l’8 settembre la regina è morta presso il castello di Balmoral in Scozia, subito le trasmissioni della BBC furono interrotte per seguire gli aggiornamenti sulle condizioni di salute della regina. Dopo la sua morte si è attuato il piano “London Bridge is down”. Dato che la regina è morta in Scozia, la bara di legno è stata avvolta nello stendardo reale e trasportata nel carro funebre fino ad Edimburgo, attraversando Aberdeen, Dundee e Perth, il giorno dopo il corteo funebre ha ripercorso il Royal Mile e la salma è stata esposta nella cattedrale di Edimburgo. Dopo di che la salma è stata trasportata tramite aereo a Londra dove prima è trasferita a Buckingham Palace, a Westminster Hall e per concludere al Castello di Windsor. Infine la cassa è avvolta nello stendardo reale e tumulata al di sotto della navata centrale e poi trasferita nella cappella memoriale di Giorgio VI all’interno del castello di Windsor. Tanti sono i cittadini che l’hanno ricordata in maniera diversa, molti commercianti hanno chiuso i loro negozi per consentire ai dipendenti di partecipare al corteo funebre. In seguito, Carlo III è proclamato re presso St. James’s Palace a Londra dal Consiglio di successione. Il primo erede in linea di successione dopo Elisabetta II è Carlo, che dopo così tanto tempo è salito al trono. Nel Regno Unito inoltre, molte sono le persone che pensano che Carlo III non sarà un ottimo re per vari motivi, mentre altri pensano che sarà un ottimo re e che farà un buon lavoro come la madre.

La regina, infatti, è stata una grande sovrana e soprattutto un’iconica in tutto e per tutto. E  con questa frase ci lascia ancora una volta, un insegamento:

“Ci sono momenti in cui la vita sembra piccola, noiosa, meschina e senza un obiettivo. E poi ad un certo punto veniamo trascinati in un grande evento che ci fa capire quanto sia solida e profondamente durevole la nostra esistenza”.

 

Aurora Frangiamone IIAC