Caterina De Medici: oltre le apparenze

La figura di Caterina De Medici è una delle più contraddittorie e discusse dell’intero Cinquecento e ho deciso di parlarne perché la ritengo una persona dall’animo intricato e dotata di molto raziocinio.

Nel corso della storia, spesso Caterina è stata etichettata come una donna spietata e priva di scrupoli: in realtà le sue azioni sono ben pensate e ponderate e dietro c’è sicuramente un’abile stratega, dissimulatrice e monarca.

Durante i suoi primi anni in Francia, pur di non essere sopraffatta e travolta dagli scandali di corte, ha imparato a farsi sottovalutare e a camuffarsi. Ciò che non era visibile a tutti fu, che dietro questa maschera di innocua fanciulla ingenua, si nascondeva in realtà un’attenta osservatrice, che non si lasciava sfuggire neanche una mossa. In questi primi anni Caterina è rimasta sullo sfondo di una corte allo sbaraglio, ma nonostante ciò, malgrado i torti, le ingiustizie subite e le critiche riguardanti la sua provenienza, non si è mai esposta, non ha mai rivelato intenzioni o pensieri né ha assunto posizioni nette. È proprio grazie a questo periodo da “comparsa” che la monarca è riuscita poi a diventare, una volta divenuta regina, e poi reggente, una delle figure più emblematiche del Cinquecento.

Importante sicuramente nella formazione della sua persona è stata la lettura, la conoscenza e la visione del mondo del concittadino Niccolò Machiavelli. È stata proprio lei a concretizzare la concezione di “ragion di Stato” di Machiavelli. Infatti per Caterina non c’era priorità più importante della sicurezza e della salvezza dello Stato: ella si spinge oltre le barriere religiose, auspica ad una convivenza pacifica tra le fazioni religiose e, nonostante sia cattolica dalla nascita, non ha mai preso le parti di nessuna fazione. Nonostante ciò la sua visione, anticipazione del moderno Stato laico, era troppo innovativa per l’epoca. In questo caso, l’errore principale fu sicuramente l’aver sottovalutato le sommosse religiose e proprio a causa di ciò Caterina e i suoi figli ne pagheranno le conseguenze.

Dopo la “ragion di Stato” sicuramente per Caterina ci sono i suoi figli, l’unico appiglio durante i momenti di sconforto. Ella riuscì a mantenere la corona sulla testa dei figli maschi e per le figlie femmine stipulò matrimoni capaci di consolidare importanti alleanze con gli altri regni europei. Le sue ampie qualità politiche e diplomatiche le hanno permesso di proteggere i figli durante la sua reggenza e di formarli come sovrani giusti e razionali. Mamma premurosa e protettiva andrà anche contro il bene del regno pur di proteggere i figli e di assicurare una lunga discendenza ai Valois.

Nonostante le critiche riguardanti le sue origini (che non erano nobili, poiché i suoi familiari erano dei banchieri fiorentini) Caterina riuscì a portare l’Italia in Francia, innovando così l’arretrata corte francese e introducendo migliorie e novità su ogni campo, soprattutto in quello culinario.

Un altro aspetto del tutto particolare di questa donna era questa sua concezione di “eterno presente” in cui viveva costantemente. Infatti, proiettava la sua vita in uno spazio esteso nella quale passato, presente e futuro s’intrecciavano. Proprio per questo ebbe l’esigenza di anticipare il futuro e di conseguenza di interpellare indovini. Cercò in tutti i modi di contrastare vaticini insoddisfacenti andando contro il fato stesso e lottando in tutti i modi tramite l’azione individuale per cercare di capovolgere gli esiti nefasti.

Caterina è catapultata in Francia in uno dei periodi più difficili e tortuosi della storia, ma neanche ciò ha permesso di arrestare la determinazione di una donna che incarna perfettamente il Rinascimento.  In bilico tra l’amore per i figli e la ragion di Stato Caterina aveva una concezione politica all’avanguardia e innovativa.

L’introspezione psicologica della sua figura penso sia costruttiva e soprattutto essenziale per smantellare quello strato superficiale ed apparente di una donna che, in realtà, era una semplice madre pronta a spingersi oltre il limite per i suoi figli e una monarca dalle idee decise e del tutto originali.

 

Aurora Lio IIIBC