L’iceberg più grande del mondo si è sciolto

Il 18 aprile 2021 l’iceberg più grande del mondo, il cui peso era di circa 1 miliardo di tonnellate, si è frantumato in tanti pezzi dopo un anno di staticità. Lo sgretolamento del A-68, nome dell’iceberg, rappresenta un’importante e grave testimonianza della situazione critica in cui ci troviamo: il riscaldamento globale. Un problema attuale che sta continuando a sconvolgere il nostro pianeta.
Lo scioglimento dei ghiacciai, che provoca l’innalzamento del livello del mare, è una delle tante conseguenze che sta portando la crisi climatica.
Molti di questi eventi, come la siccità e gli alluvioni, stanno devastando in modo irregolare vari ambienti e sistemi produttivi.
La temperatura media globale del pianeta aumenta di 0,2 °C ogni anno a causa delle attività dell’uomo, secondo l’IPCC le tendenze attuali ci porteranno nel 2030 a +1,5 °C rispetto a prima. Anche il WWF segnala che “I gas serra nell’atmosfera hanno raggiunto livelli senza precedenti. Ogni altro ritardo nell’azione climatica metterà il pianeta e chi lo abita a rischio di sconvolgimenti inimmaginabili. Bisogna perciò azzerare le emissioni di CO2 prima del 2050, promuovere l’efficienza energetica, le fonti energetiche rinnovabili e cercare di sviluppare strategie di adattamento al cambiamento climatico per la salvaguardia delle persone e gli ecosistemi a rischio”. Il tempo di agire è adesso, proprio come afferma Greta Thunberg, volto che rappresenta la lotta per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. È una ragazza di soli 18, che sin dall’età di 15 ha manifestato pacificamente davanti il parlamento svedese e il suo movimento è conosciuto in tutto il mondo come “Fridays for Future”. Greta è riuscita a fare la differenza e a farci confidare in un mondo ecosostenibile migliore. Agire per la salvaguardia dell’ambiente è difficile perché è qualcosa che funziona insieme: l’intervento del singolo può fare la differenza.