Con sicura coscienza!

Il 1° gennaio 2021 abbiamo ricordato il 73° anniversario della nostra Costituzione, entrata in vigore appunto il primo dell’anno 1948. La Costituzione è sicuramente la legge fondamentale e fondativa della Repubblica italiana ed è stata approvata il 22 dicembre 1947 dall’Assemblea Costituente, eletta contestualmente al referendum sulla forma istituzionale dello Stato fra repubblica e monarchia del 2 giugno 1946 e riunitasi per la prima volta il 25 giugno dello stesso anno. La Costituzione venne promulgata dal Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, poi divenuto primo Presidente effettivo della Repubblica italiana, il 27 dicembre 1947 e pubblicata lo stesso giorno nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 298, edizione straordinaria. La nostra è una Costituzione scritta e con delle precise caratteristiche. Infatti è votata in quanto approvata dall’assemblea costituente: lunga, poiché indica con precisione diritti e doveri dei cittadini, ma anche le funzioni e le attribuzioni dei vari organi dello Stato; sociale, perché lo Stato deve garantire il benessere economico e sociale dei cittadini; rigida, poiché la sua revisione è possibile solo attraverso una procedura speciale. Entrando in vigore ha preso il posto dello Statuto albertino, concesso dal re Carlo Alberto di Savoia al Regno d’Italia nel 1861. Durante il 60° anniversario della Costituzione, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva detto durante il discorso di fine anno che questo anniversario deve essere una occasione per rivederne alcune regole, relative all’ordinamento della Repubblica. Inoltre precisa che dobbiamo risolutamente ancorarci ai suoi principi, anche e non da ultimo ai suoi valori morali, e in special modo a quei suoi indirizzi che non vediamo abbastanza perseguiti e tradotti in atto. E ancora aggiunge, in una lettera agli studenti, promuovendo il concorso ‘La Costituzione vista dai giovani’ considerandolo un documento prezioso perché contiene i principi sui quali si fonda la nostra Repubblica democratica; un documento del quale è importante che i ragazzi conoscano a pieno l’origine e la storia, affinché si possa compiutamente apprezzare il valore delle conquiste politiche e sociali che esso ha consentito e garantito in sessant’anni di vita costituzionale. Dice anche che la Costituzione va letta, va studiata e va praticata, prendendo le mosse dai principi fondamentali che costituiscono la sua ragione d’essere. Ancora tanto attuali e preziose, queste parole ci fanno riflettere sulla natura della nostra Costituzione ma, soprattutto, sulla nostra storia e su tutto quello che i nostri predecessori hanno dovuto subire per arrivare ai principi di uguaglianza e libertà di cui possiamo usufruire noi oggi, quei principi democratici e universali che continuano a rimanere un sicuro riferimento per tutto il popolo italiano. Questa Legge, bussola del nostro Paese, nata dal voto universale di tutti i cittadini italiani (per la prima volta nella storia dell’Italia), è madre della Democrazia in cui viviamo. E mai, come in questi giorni, ci stiamo rendendo conto di quanto in tutto il mondo questa Democrazia, che dovrebbe essere tutelata e protetta da tutti noi, è invece bersagliata quotidianamente dalla propaganda populista e attaccata dal pensiero egoista di uomini e donne che non si preoccupano del bene comune. Mi chiedo pertanto se stiamo vivendo con sicura coscienza la nostra vita di cittadini del mondo.