Tik Tok e la multa dell’Antitrust

TikTok, conosciuto anche come Douyin in Cina, è una piattaforma di video sharing cinese lanciata
il 20 settembre 2016, inizialmente con il nome Musical.ly.
Attraverso TikTok, gli utenti (detti TikToker) possono creare brevi clip di durata variabile (dai 15 ai
600 secondi) ed eventualmente modificare la velocità di riproduzione, aggiungere filtri, effetti
particolari e suoni ai loro video.
Questa applicazione utilizza l'intelligenza artificiale per analizzare gli interessi e le preferenze
manifestate dagli utenti dell'applicazione, in modo tale da poter personalizzare singolarmente i
contenuti ad essi proposti.
È una delle piattaforme social più popolari e sta affrontando una serie di critiche e preoccupazioni
riguardanti la sicurezza e la privacy dei suoi utenti.
Questo aspetto ha sollevato timori negli Stati Uniti e in altri paesi riguardo alla possibilità che
TikTok possa condividere dati degli utenti con il governo cinese.
L'algoritmo potrebbe potenzialmente essere utilizzato per diffondere disinformazione, influenzando
l'opinione pubblica su argomenti critici, il pubblico di TikTok, infatti, è composto in gran parte da
adolescenti e giovani adulti, rendendo la piattaforma particolarmente vulnerabile a questioni legate
alla sicurezza online come il cyberbullismo, la pedofilia e l'incitamento a comportamenti
imprudenti.
Dopo che la Camera Usa ha approvato una legge che apre la strada al bando dell’app di video brevi
nel Paese, arriva una multa da 10 milioni di euro da parte dell’Autorità Antitrust italiana.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) assicura che “risultano inadeguati i
controlli della società sui contenuti che circolano sulla piattaforma”, considerando che i “video
relativi alla cicatrice francese (trend che consiste nello stringere continuamente e con violenza la
pelle delle guance affinché appaiano ematomi e macchie rosse in corrispondenza degli zigomi)
hanno passato il vaglio del processo di revisione automatizzata”, e che sono stati sottoposti alla
revisione manuale solo dopo aver ottenuto un'enorme attenzione mediatica sia in Francia sia in
Italia.
In particolare, secondo l’Autorità italiana sarebbero inadeguati i controlli su quei contenuti che
possono minacciare la sicurezza di soggetti minori e vulnerabili.
A finire nel mirino dell'autorità, poi, è anche il sistema di raccomandazione di TikTok “che
seleziona costantemente quali video destinare a ciascun consumatore [..] con l’obiettivo di
aumentare le interazioni tra utenti e il tempo speso sulla piattaforma così da accrescere la redditività
degli introiti pubblicitari”. La monetizzazione è uno degli obiettivi principali del social, forse anche
a discapito della sicurezza degli utenti in alcuni casi.
Gli Stati Uniti sono un po' più vicini a vietare TikTok, la Camera ha approvato una legge che
bloccherebbe il social nel caso non si separasse dalla casa madre cinese, Bytedance.

La multa dovrà essere pagata in solido da tre società del gruppo cinese Bytedance Ltd: l’irlandese
TikTok Technology Limited, la britannica TikTok Information Technologies UK Limited e
l’italiana TikTok Italy Srl.
E tu, cosa ne pensi di TikTok?

Elisea Bennici 4°AC