The Act: la storia di Gypsy Rose Blanchard

Non solo i serial killer ispirano la creazione di film o serie televisive, ma anche i fatti di cronaca,
quelli più assurdi ed incredibili, possono rivelarsi delle ottime fonti.  È proprio quello che è
successo alla serie tv The Act, creata da Nick Antosca e Michelle Dean.
La serie segue la storia di Gypsy Rose Blanchard, una ragazza che cerca di sfuggire al rapporto
tossico che ha con la madre iperprotettiva Dee Dee, affetta da sindrome di Münchhausen per
procura (un disturbo mentale che affligge genitori o tutori e li spinge ad arrecare un danno fisico
alla prole per farlo credere malato e attirare l'attenzione su di sé).
La sua ricerca di indipendenza apre un vaso di Pandora, che alla fine porta all'omicidio.

Fin da quando Gypsy era piccola, la madre raccontava a tutti che la figlia soffriva di una serie di
malattie, impedendole, addirittura, di andare a scuola utilizzando sempre come scusa la sua salute
precaria. L’aveva fatta visitare da vari specialisti, principalmente al Tulane Medical Center e al
Children’s Hospital di New Orleans, in cerca di cure per le malattie che Gypsy non aveva. A causa
delle parole di Dee Dee, sui disturbi di cui soffriva la figlia, Gypsy Rose fu sottoposta a diversi
interventi chirurgici.
Addirittura Dee Dee rasava la testa della figlia per farla sembrare simile a chi si sottoponeva alla
chemioterapia. Quando non erano a casa, portava sempre con sé la bombola di ossigeno.
Gypsy racconta che Dee Dee le teneva sempre la mano in presenza di altri. Ogni volta che Gypsy
diceva qualcosa che poteva far dubitare delle sue malattie o delle sue limitate capacità mentali, la
madre le stringeva la mano con violenza.
Inoltre, la madre sosteneva che il certificato di nascita di sua figlia era andato distrutto a causa
dell’uragano Katrina. Grazie a ciò Dee Dee diceva a tutti che la figlia aveva un’età inferiore a quella
reale. La cosa più triste è che nemmeno Gypsy sapeva quanti anni aveva realmente, lo scoprì solo
dopo l’omicidio della madre. Gypsy era costretta infatti a vestirsi come una bambina.
Nel 2012, la ragazza aveva iniziato a chattare, tramite un profilo Facebook segreto, con Nicholas
Godejohn, un ragazzo della sua età di Big Bend, Wisconsin. Nicholas aveva precedenti penali per
esibizionismo e problemi psichiatrici.
In seguito, Gypsy organizzò un incontro con Godejohn, in cui i due, alla presenza di Dee Dee,
dovevano fingere di incontrarsi per la prima volta. Dopo quell’occasione i due continuarono a
sentirsi su internet. É proprio in quel momento che iniziarono a sviluppare il loro piano per uccidere
Dee Dee.
Godejohn tornò a Springfield nel giugno 2015 e si appostò all’interno di casa Blanchard mentre le
due donne erano dal medico.

Una volta che furono tornate, mentre la madre stava dormendo, Gypsy aprì la porta a Godejohn, che
aggredì a morte Dee Dee nel suo letto con vari colpi di coltello.
Gypsy Rose, nel 2017, ha accettato un patteggiamento che teneva conto degli abusi subiti. Fu
condannata a 10 anni di carcere per omicidio di secondo grado. Nicholas è stato condannato
all’ergastolo nel novembre 2018.
Ad oggi, a fine 2023, Gypsy Rose è ufficialmente uscita dal carcere, prima del previsto, dopo sette
anni.

Beatrice Falcone, IV Ac