Vivienne Westwood: L'Icona Ribelle della Moda e dell'Attivismo

Women handbag on brown background

In un mondo costellato di figure che hanno segnato la storia della moda, emerge con prepotenza il nome di
Vivienne Westwood, la designer britannica che con il suo stile inconfondibile ha rivoluzionato il panorama
della moda e abbracciato con passione le cause dell'attivismo sociale. La sua vita, costellata di eventi e scelte
audaci, è un inno alla libertà espressiva e alla trasgressione delle convenzioni.

Nata in una famiglia operaia, la giovane Vivienne si distingue per un interesse precoce per il design e l'arte,
passioni che la guideranno nel corso della sua esistenza. Simbolo dell'autenticità che la caratterizza, disegna
personalmente il suo abito da sposa per il primo matrimonio, un evento che segna anche l'inizio della sua
avventura materna con la nascita del figlio Benjamin. Tuttavia, presto comprende che il ruolo di madre e
moglie tradizionale non le si confà, spingendola a intraprendere un percorso personale più conforme ai suoi
ideali.

La svolta nella sua vita arriva con l'incontro di Malcolm McLaren, figura carismatica e manager dei The Sex
Pistols, band simbolo della cultura punk degli anni '70. Insieme, Westwood e McLaren aprono un negozio a
Londra, divenuto poi luogo di culto per gli amanti del punk, dove vendono magliette dei The Sex Pistols che
ben presto acquisiscono una connotazione ironica e provocatoria. Questa partnership non solo influenzerà
profondamente la carriera di Westwood, ma anche il panorama culturale dell'epoca.

Il contributo di Westwood alla moda è innegabile. Con le sue creazioni, ha sfidato e reinventato
costantemente le norme, inserendo elementi di critica sociale e politica nei suoi design. La sua visione unica
ha saputo unire l'arte alla moda, rendendola non solo un mezzo di espressione personale, ma anche uno
strumento di commento e protesta sociale.

Il percorso di Vivienne Westwood è un chiaro esempio di come la moda possa essere impiegata come forma
di espressione e ribellione, evidenziando la complessità e la profondità che si celano dietro a ogni capo
d'abbigliamento. La sua storia ci insegna che attraverso la moda è possibile non solo creare bellezza, ma
anche comunicare messaggi potenti e promuovere il cambiamento. Con il suo stile irriverente e il suo spirito
indomito, Vivienne Westwood rimane una figura emblematica, un faro di ispirazione per chiunque aspiri a
lasciare un'impronta indelebile nel mondo.
Nel 1981 lancia la sua prima collezione: Pirates, in cui si vede perfettamente lo stile che la caratterizzerà per
sempre cioè i corsetti simil-vittoriani che tornano di moda indossati anche da soli e non più visti come
imposizione sociale ma il contrario. Si separa da Malcolm e questo la allontana dal punk per avvicinarla alla
parodia della borghesia. Nel 2006 la regina Elisabetta II la proclama sua dama e sono anni per lei in cui
escono le sue collezioni più iconiche tra le quali la collezione autunno/inverno intitolata “Harris Tweed”.
Conosce un altro uomo che sarà Andreas Kronthale studente austriaco che presto diventerà suo
marito. Svolge il ruolo di insegnante alla Fashion Design alla Vienna School of Applied Art. Oltre
ad essere conosciuta per l’abito da sposa realizzato per la serie TV “Sex in The city” diventa una
delle attiviste più determinate nella lotta per la salvaguardia del clima , le libertà civili e il nucleare:
nel 2014 si rasa a zero come protesta silenziosa per il cambiamento climatico. Il suo motto è da
sempre stato “nel dubbio, meglio esagerare” che fondamentalmente va a riassumere la sua

filosofia di vita di una donna che lotta contro i pregiudizi e che riesce ad affermarsi in un’era in cui
l’uomo predomina sempre a livello sociale: si crea da se. Tanti sono stati affascinati da questa
figura, e io tra questi. Di lei ci viene detto che ha continuato a fare le cose che amava fino all’ultimo
giorno della sua vita e per tutta la vita ha cercato di lavorare sull’arte e sul miglioramento del
mondo. Ci è riuscita? Beh intanto penso che merita più notorietà di quella che ha, tuttavia
dobbiamo dire che in parte si ci è riuscita ma penso che più questa figura sarà conosciuta più il
suo lavoro e le sue azioni da ribelle silenziosa saranno conosciute come meritano di essere.
Beatrice La Marca