Durante la nostra vita, se abbiamo visto almeno una gara di F1, avremo sicuramente conosciuto una
serie di piloti in base alle prestazioni nella singola gara senza sapere in realtà la storia dietro di essi.
Ci hanno sempre insegnato che i piloti forti sono quelli che hanno vinto tanti titoli mondiali (es.
Michael Schumacher; Lewis Hamilton…), ma a volte per essere considerati i migliori basta solo e
semplicemente entrare nel cuore degli appassionati. Ecco quindi uno di questi piloti che, seppure sia
stato campione del mondo, viene ricordato molto più per la sua longevità e il suo talento in questo
sport. Questa è la storia di Fernando Alonso.
Fernando Alonso Diaz, detto “Nando”, nasce in Spagna, a Oviedo, il 29 luglio del 1981, dalla
mamma magazziniere e dal padre impiegato in una fabbrica di esplosivi. Costui era appassionato di
motori, motivo per cui cominciò a lavorare ad un Kart di sua iniziativa, procurandosi le
componentistiche adatte e, dopo tanto duro lavoro, il mezzo viene finalmente completato. Ora serve
qualcuno che lo guidi. Josè Luis(il padre) fece provare il kart alla figlia più grande, Lorena, tuttavia
costei andava pianissimo, era senza passione e si spaventava moltissimo a guidarlo. Essendo quindi
sprovvisto di pilota Josè fece provare il Kart al figlio più piccolo, Fernando, alla tenera età di due
anni. La cosa incredibile è che Fernando andava forte e non sbatteva mai, neanche quando il papà lo
portava nei parcheggi a farlo scatenare. Fernando è precisissimo e molto veloce.
Avendo capito le proporzioni del suo talento, il papà riuscì, con le giuste conoscenze, ad
organizzare un campionato di Kart per bambini minori di 10 anni, a cui ovviamente prese parte
Nando. Il Kart aveva telaio Artesanal e motore Minarelli ricavato da uno Scooter. Questo
campionato fu tenuto per più anni e li Fernando si creò le sue prime scaramanzie. “Non voleva i
nonni al circuito. Diceva che portavano sfortuna. Guardavano la corsa di nascosto e sbucavano solo
in caso di vittoria”. La prima vittoria per lui arrivò nel 1988, all’età di sette anni, e quella vittoria
sarà seguita da altre sette in quell’anno, cosa che lo porterà a vincere il titolo. Quella di Fernando
sembra essere l’inizio di una grandissima carriera. Ma c’è un grosso problema: i soldi. Infatti, le
risorse economiche di famiglia non bastavano per potergli garantire un futuro nel mondo dei motori,
tanto che Nando ha sempre corso con lo stesso Kart. Quindi il suo unico obiettivo era godersi
questo campionato. Ma Josè sapeva che il figlio era dotato di gran talento, e nel 1990 lo iscrisse al
campionato Juniores, con la consapevolezza che con il suo talento avrebbe trovato uno sponsor. Nel
1991 arrivò secondo nel campionato. Ciò convinse il padre ad iscriverlo nella categoria riservata
alle 100cm3, ma Nando era troppo piccolo. Così si fece dare una deroga speciale per correre, e dopo
un altro anno, finalmente arrivò lo sponsor. Infatti Nando era stato notato da Genis Marcò,
proprietario della GeniKart e fabbricatore di telai e motori, che fornì un mezzo più competitivo al
buon Fernando, che nel 1993 vinse il campionato. Seguiranno altri campionati come quello di Gand
nel 1996 e titoli internazionali come in Italia e Francia.
L’evoluzione avvenne nel 1998, quando Adrian Campos, ex pilota della Minardi, fu impressionato
dalla sua velocità, e gli fece provare la Minardi F1 di quell’anno. E al primo giro della sua vita su
un F1 riuscì ad eguagliare il tempo del pilota più veloce, un certo Marc Genè. Peccato solo che la
Minardi avesse già occupato tutti i posti per la stagione ’98, ma Campos gli diede un altro impiego
facendolo correre in Formula Nissan nel team di sua proprietà, la Campos Motorsport. Alonso fece
un qualcosa di incredibile e vinse alla sua seconda gara in carriera, alla seconda volta alla guida di
quest’ auto. E non è finita qui, perché sarà sempre lui a vincere il campionato battendo di un solo
punto il rivale Manuel Giao e venendo nominato Rookie of the Year. Al termine del 1998, sempre
la Minardi organizzò un test per giovani piloti e Nando, appena maggiorenne, prese parte alla
competizione, lui fu l’ultimo dell’elenco, e quando scese in pista, al terzo giro fece il record della
giornata. Di conseguenza il team lo richiamò ai box per dirgli di andare più piano per prendere
confidenza con la macchina. E Fernando rispose: “Ma io non stavo spingendo, stavo solo scaldando
le gomme.”. E infatti alla fine della giornata Fernando migliorò ulteriormente. Al punto che il suo
miglior tempo sarà un secondo e mezzo più veloce di quello degli altri. Nel 1999 fece un ulteriore
passo avanti, arrivando a correre in Formula 3000 (L’attuale Formula 2), con il team Astromega.
L’inizio di stagione, a dire il vero, fu molto difficile per motivi di difficoltà di comprensione con la
vettura, al punto che ci vollero ben otto gare per consentirgli di fare il suo primo punto. Ma
ovviamente si parla di Fernando Alonso. E quindi nella penultima gara arriva secondo, ma anche
l’ultima gara è una vittoria. Grazie a questi ultimi due risultati, Nando scala la classifica e riesce a
classificarsi quarto dietro a piloti come Bruno Junqueira, Nicolas Minassian e Mark Webber.
Finalmente con il termine del 1999 la Minardi si decide a portarsi Alonso con sè. Magic Alonso sta
per dare inizio alla fase più bella della sua carriera. Chissà come andrà a finire…