Medusa: il significato dietro il triste mito del mostro dei mari

Cari lettori, molti di voi conosceranno il mito di Medusa, una creatura mitica greca, mostro dai capelli di serpente. Non tutti però sanno che Medusa non é sempre stata un mostro, infatti in principio era una splendida fanciulla. Esistono diverse versioni del mito e non si sa esattamente quale sia la più accreditata, tuttavia in quasi tutte le versioni Medusa è un’affascinante donna che ha subito violenza fisica, che è stata privata della sua libertà, della sua bellezza, della sua gioia. Tra tutti i mostri che abitavano gli incubi degli ellenici, Medusa era tra i più temuti. Molti eroi coraggiosi hanno provato ad affrontare il mostro senza pero’ far più ritorno. Si dice che fosse talmente orribile e pericolosa che nessuno potesse avvicinarsi a lei. Pero’ Medusa non è sempre stata così, anzi, in origine godeva di una bellezza disarmante che incantava chiunque la vedesse. La leggenda narra che Medusa, insieme a Steno ed Euriale, era una delle tre Gorgoni, figlie delle divinità marine Forco e Ceto, le quali avevano il potere di pietrificare chiunque incrociasse il loro sguardo e, delle tre, Medusa era l’unica a non essere immortale e a non avere un aspetto mostruoso. Sin da piccola Medusa era devota alla dea Atena, tant’è che raggiunta l’età appropriata iniziò la sua preparazione per diventare sacerdotessa, quale ha sempre sognato di essere. Lei come tutte le altre apprendiste del tempio dovevano mantenere una condotta e una disciplina immacolate, poiché qualsiasi azione compiessero andava a riflettersi sulla reputazione della dea. Uno dei requisiti fondamentali era la purezza assoluta: per tanto le sacerdotesse dovevano rimanere vergini proprio come lo era la dea e non cedere mai a nessun tipo di tentazione. Medusa era una sacerdotessa perfetta, la cui bellezza cresceva ogni giorno di più e ipnotizzava tutti. Alcuni uomini iniziarono a recarsi al tempio tuttavia non per adorare la dea, bensì per ammirare la giovane donna. Questo provocò inquietudine nella dea e il dio dei mari Poseidone ne approfittò: i due erano spesso in conflitto tra loro, specialmente dopo che Atena divenne la protettrice della capitale della Grecia. Per questo Poseidone si recò sulla terra e sedusse la giovane Medusa, la quale si oppose più volte alle lusinghe del dio gridando aiuto, ma una volta in trappola si narra che Poseidone la violentò sessualmente, portando via la sua virtù proprio sull’altare dedicato alla dea. Atena assunse la forma della sua statua e furibonda rimproverò la sacerdotessa, incolpandola della sua bellezza e vanità: infatti secondo la dea se non fosse stato per questo il suo tempio non sarebbe mai stato profanato e il suo onore macchiato. La dea decise di punirla trasformandola nell’orribile creatura che oggi conosciamo. La giovane decise di scappare per non far del male a nessuno, ma nel tragitto incontrò gli sguardi di alcuni cittadini che vennero tutti pietrificati. Da quel momento furono mandati diversi uomini a darle la caccia, ma vennero ritrovati tutti pietrificati. Medusa trovò rifugio in un tempio in rovina, vivendo isolata, coltivando ogni giorno di più la sua mostruosità e crudeltà e pian piano perdendo la sua umanità. Un giorno l’eroe Perseo, venuto per ucciderla su ordine di Polidette, tiranno di Serifo, o forse su ordine di Atena, servendosi dello scudo della dea come specchio per evitarne lo sguardo terribile, riuscì a vedere Medusa giusto in tempo e le tagliò la testa. Si pensa inoltre che Medusa portasse il seme divino di Poseidone e che dal sangue che sgorgava dalla sua testa nacque Crisaore, il guerriero dalla spada dorata ed emerse inoltre una magnifica creatura alata, Pegaso, una creautura così innocente che si pensa rappresentasse la purezza originaria rubata alla madre. La figura di Medusa è l’emblema della società patriarcale che ha costruito una maschera al “pericolo” del potere femminile nella società. Già ad esempio nella Rivoluzione Francese, Medusa divenne un vero e proprio simbolo di cambiamento. Mentre il mito di Medusa e Perseo è per alcuni una metafora dell’orrore e di come è possibile salvarsi da esso attraverso l’arte. Per altri, rappresenta un mito femminile, in cui una donna oltraggiata diventa un essere mostruoso. Un’immagine pericolosa che terrorizza e sbalordisce chiunque la contempli. Per quanto riguarda il significato della rappresentazione di Medusa il suo volto è stilizzato, mascolino, privo della bellezza femminile. Lo scopo è di incutere timore, tanto che il simbolo fu esteso sui tetti dei templi greci ed etruschi in modo da proteggere gli edifici sacri da presenze indesiderate. La Medusa inoltre è spesso considerata un simbolo femminista, che rappresenta il potere e la forza delle donne. Per questo alcune persone scelgono di tatuarsi Medusa per abbracciare la propria femminilità e celebrare il proprio potere e la propria indipendenza, oppure come simbolo di esser state vittima di un episodio di violenza sessuale. In quest’ultimo caso il tatuaggio può indicare una rinascita da un periodo o un momento di dolore ed è segno di solidarietà e vicinanza per tutte le donne che hanno attraversato qualcosa di simile: avere Medusa tatuata sulla propria pelle è simbolo di forza, coraggio, rappresenta una protezione agli attacchi esterni, proprio perché Medusa pietrificava chiunque incrociasse il suo sguardo.

Sofia Cigna III B Classico